Valter Casini | Man

Valter è nato a via Brennero, Città Giardino-Montesacro a Roma, il 9 marzo 1957 da Emilio Casini (figlio di Pietro emigrato in America e Liduina contadina), meccanico nato a Poggio delle Api, frazione della scomparsa Accumoli e Luisa Mancinelli, da Perugia, casalinga figlia di operai della Perugina.

A 3 anni si trasferisce in via Nomentana, in quel grande palazzo compreso fra via Novara e Corso Trieste. Ed è fra le Suore di Via Dalmazia, le elementari in via Novara, i pomeriggi a Villa Paganini, il cinema parrocchiale di via Francesco Redi la domenica pomeriggio a vedere Maciste e mangiare i mostaccioli (perché duravano tutto il film che durava tutto il mostacciolo), le medie al Settembrini accanto al Giulio Cesare che cresce fra il dolore di essere l’unico figlio sopravvissuto di 4 (anche se sette anni dopo nascerà Gianfranco a fargli compagnia), una malinconia a fargli compagnia, una chitarra EKO P4 a iniziarlo alla musica, il pallone che non faceva per lui, le figurine con cui costruiva campionati e calcio-mercato, i soldatini a cui far vincere sempre gli indiani e le indimenticabili estati al Lago di Vico.

E poi la vita della Roma degli anni sessanta, pochi soldi e tanta speranza ma piena di energia, di voglia di cambiare il mondo. E poi la politica, l’impegno, le ragazze, l’Università.
Dopo aver preso il diploma (perché Emilio aveva decretato che meglio avere un diploma perché non si sa mai) all’Istituto Tecnico Aeronautico (almeno si imparava a pilotare l’aereo pensava Valter che era meglio che imparare a fare il geometra o i conti) arriva il tempo dell’Università, la Sapienza, facoltà di Lettere e Filosofia…perché era piena di ragazze e poi meglio pensare che lavorare da grande. Erano gli anni 70, quelli delle occupazioni, dei cortei, del cambiamo l’Università, della fantasia al potere (che poi Valter scoprì che il potere era il posto peggiore dove mettere la fantasia).

E poi la passione per le moto, e poi l’incontro fatale con Montanelli, e poi la passione per il giornalismo, e poi il praticantato con Mino Pecorelli che si vede uccidere davanti agli occhi, e poi gli anni di piombo, e poi l’America, e poi l’amore per il marketing e la scoperta che fra 0 e 1 c’era il futuro ed era grandissimo. E poi il matrimonio con Cristina che oggi è la sua migliore amica, e poi Joe, un figlio meraviglioso, e poi Anna e il secondo matrimonio.

E poi la vita.